L'Unità di ricerca Nutralp VDA, attivata in risposta al Bando per la creazione e lo sviluppo di unità di ricerca, nell'ambito dei programmi operativi "FESR Competitività Regionale 2007/13" e "FSE Occupazione 2007/13", avviata il 1° ottobre 2013, ha come obiettivo la valorizzazione di prodotti agroalimentari valdostani, ponendo particolare attenzione sul loro aspetto nutraceutico.
Lo studio si focalizza, nello specifico, su due prodotti altamente rappresentativi della nostra regione (mele e uva) e sui loro trasformati (sidro e vino).
In particolare si sono individuate quante e quali molecole bioattive sono presenti in estratti ottenuti da differenti varietà di mele e da diversi vitigni tipicamente coltivati in Valle d’Aosta, al fine di individuare la varietà di mele e il vitigno con il più elevato contenuto di tali molecole.
Gli estratti più promettenti sono stati sottoposti ad una validazione biologica al fine di verificarne gli effetti benefici a livello cardiovascolare e quindi indicare tali prodotti come strategia dietetica alternativa.
Contemporaneamente si è studiato il processo di trasformazione di mele e uva intervenendo durante le fasi del processo tecnologico con l'obiettivo di ottenere un prodotto finito che mantenga qualità organolettiche elevate, ma che contenga un maggior contenuto in sostanze benefiche per la salute.
I soggetti proponenti sono l’Institut Agricole Régional (capofila IAR) che, oltre ad essere un istituto tecnico professionale agrario, ha come obiettivo quello di formare agrotecnici ed operatori agricoli ed è anche un centro di ricerca con strutture e laboratori all'avanguardia in cui lavorano ricercatori esperti nella valorizzazione dei prodotti agroalimentari della Valle d'Aosta e nella risoluzione di problematiche ad essi relative; l’Azienda Maley S.r.l., azienda valdostana produttrice di sidro da mele e pere autoctone; l’Azienda Les Crêtes, l’azienda vitivinicola privata più grande della Valle d’Aosta la cui filosofia è la valorizzazione del "terroir" con uno sguardo ad un futuro di innovazione; l’Azienda Ottin, azienda agricola e vitivinicola valdostana che nasce dalla passione di un giovane agricoltore per il vino e la sua terra.
L’Unità di Ricerca ha collaborato a livello locale (Biodigitalvalley s.r.l.) e a livello nazionale (DICCA -laboratorio di "Food Biotechnology" Università di Genova coordinato dalla Prof.ssa Perego e DISC - Laboratorio di Biologia Vascolare Dipartimento di scienze chirurgiche e diagnostiche integrate,coordinato dal Prof. Palombo).
Il progetto, della durata di 24 mesi, si inserisce nell'ambito del settore agroalimentare, e si prefigge l’obiettivo di valorizzare la mela, produzione tipica del nostro territorio montano, inteso come alimento funzionale con effetti benefici sulla salute; sono coinvolte nella sperimentazione la Renetta Canada, la Golden Delicious, la Jonagold e la Ravéntze.
Una volta messo a punto, in collaborazione con il laboratorio di Food Biotechnology dell'Università di Genova, un metodo di estrazione di molecole bioattive efficace, sia dal frutto nella sua totalità che dalle singole componenti (buccia, polpa, semi), si sono valutati gli effetti benefici degli estratti, per ogni varietà di mele, a livello cardiovascolare.
Lo studio è realizzato attraverso strumenti di bioinformatica, grazie alla collaborazione con la Biodigitalvalley, e attraverso analisi di biologia vascolare, in collaborazione con il laboratorio di Biologia Vascolare del Prof. Palombo, Università di Genova.
Contemporaneamente, si è studiato il processo di trasformazione delle mele in sidro, al fine di valutare quante e quali molecole con effetto benefico sull'organismo, presenti nel frutto, si ritrovano nel prodotto finito.
Il risultato finale è consistito nella messa a punto di tecnologie innovative nel processo di trasformazione della mela in sidro, in modo da sfruttare a fini commerciali anche le caratteristiche naturalmente salutistiche del prodotto.
Il progetto, della durata di 24 mesi, vuole valorizzare il vino valdostano sia da un punto di vista qualitativo, grazie al territorio montano e ai vitigni autoctoni, sia nutrizionale, per la presenza di composti antiossidanti capaci di svolgere un'azione funzionale positiva sul sistema cardio-vascolare.
Il protocollo ha previsto una serie di rilievi in vigneto, unitamente a dettagliate attività di laboratorio.
È stato individuato il metodo di estrazione di molecole bioattive più efficace, sia dall'acino che dalle singole componenti (buccia, polpa, vinaccioli) e si sono valutati gli effetti benefici degli estratti, a livello cardiovascolare, attraverso l’uso di strumenti di bioinformatica e attraverso uno studio di biologia vascolare.
L'identificazione delle molecole bioattive presenti nei diversi vitigni studiati (Fumin, Petit rouge e Premetta) e la conoscenza dell'azione benefica di tali molecole potrebbe in futuro portare alla formulazione di integratori alimentari, quale valida alternativa nella prevenzione e nella cura delle patologie cardiovascolari.
La conoscenza più approfondita, da un punto di vista biochimico e nutrizionale, che tale progetto si è prefisso, consente la valorizzazione dei vitigni oggetto di studio e al tempo stesso offre la possibilità di intervenire sul processo di trasformazione, al fine di ottimizzare le tecniche enologiche estrattive e conservative adottate in cantina ed ottenere un prodotto che abbia un più elevato contenuto in molecole biologicamente attive.