L'Unità di ricerca SIP, attivata in risposta al Bando per la creazione e lo sviluppo di unità di ricerca, nell'ambito dei programmi operativi “Investimenti per la crescita e l'occupazione 2014/20 (FESR)” e “Investimenti a favore della crescita e dell’occupazione 2014/2020 (FSE)”, ha come capofila tecnico la Fondazione Clément Fillietroz, gestore dell'Osservatorio Astromonico regionale. Il partenariato è costituito, oltre alla Soprintendenza per i beni e le attività culturali regionale, dai partner aziendali Novasis Innovazione S.r.l. di Pont-Saint-Martin e Aisico S.r.l. di Donnas.
La volontà dell'UdR è stata quella di sviluppare strumenti per indagare l’alterazione nel tempo di vari materiali attraverso tecniche non invasive di monitoraggio delle superfici accessibili e modelli teorici capaci di prevedere l’avanzamento dei processi in atto. Queste informazioni permetteranno di attivare la manutenzione o la sostituzione dei materiali prima che possano diventare un problema per le attività produttive o un rischio per la sicurezza.
L'UdR SIP nasce dall'incontro di precedenti esperienze, le Unità di Ricerca MADe e Atlas. Il Programma di ricerca, attivato il 1° luglio 2016 e con una durata di 36 mesi, comprende tre progetti operativi: SMART, ROMA e PIF. I tre progetti sono tra loro distinti come obiettivi e indipendenti come sviluppo, tuttavia agiscono in aree contigue e interdisciplinari tra loro.
SMART, o Sensori MultidimensionAli e ReTi, riguarda la costruzione di un’innovativa rete di sensori multidimensionale fissa in grado di monitorare in modo continuo e affidabile siti di pregio artistico e culturale.
La rete è stata caratterizzata da bassi costi di installazione e gestione, garantiti grazie ad un’elevata autonomia energetica e all’architettura plug&play in grado di riconoscere automaticamente nuovi nodi sensoriali. I dati ottenuti, una volta validati, vengono immagazzinati in cloud, eventualmente anche in modalità open, per la loro elaborazione, analisi e per la visualizzazione del dato aggregato o puntuale.
SMART ha utilizzato come caso di studio il monitoraggio dei beni culturali, ma il Progetto operativo può essere applicato anche in altri ambiti come il controllo dei processi industriali, la sicurezza del territorio e la tutela ambientale.
ROMA, o RObot Multisensori e Ambientali, era finalizzato alla realizzazione di piattaforme mobili robotizzate (droni), aeree e terrestri, equipaggiate con sensori per misurazioni contactless e monitoraggi ambientali, per acquisire dati sulla cinematica di invecchiamento dei materiali.
Il Progetto operativo ha previsto la realizzazione di piattaforme innovative in grado di operare in sicurezza anche in ambienti critici altamente urbanizzati e lo sviluppo di una sensoristica opportunatamente miniaturizzata in modo da poter essere caricata a bordo delle piattaforme stesse.
Anche ROMA ha utilizzato come caso di studio il monitoraggio dei beni culturali, ma il Progetto operativo potrà essere applicato anche in altri ambiti come il controllo delle infrastrutture, la sicurezza del territorio e la tutela ambientale.
PIF, Previsioni via Information Fusion, aveva l'obiettivo di costruire un sistema informatico in grado di fornire indicazioni attendibili sull'evoluzione futura dello stato di degrado di un materiale, attendibili anche a lungo termine e oggettivabili a partire da una base di dati eterogenei per fonte, natura fisica e qualità scientifica. Il grado di innovatività di PIF è sottolineato dal fatto che non era disponibile un sistema dotato di una simile facoltà precognitiva con strumenti dal costo sostenibile.
Sito ufficiale dell'Unità di ricerca SIP: http://unitadiricercasip.it/index.html