L’unità di ricerca DiMeSMont, attivata in risposta al Bando per la creazione e lo sviluppo di unità di ricerca, nell'ambito dei programmi operativi "FESR Competitività Regionale 2007/13" e "FSE Occupazione 2007/13", avviata in data 15 febbraio 2013, si pone come obiettivo il miglioramento della sicurezza dei fruitori della montagna a vari livelli (professionale: guide alpine, guide escursionistiche, agenti del soccorso alpino, guardie forestali, operai forestali, guardiaparco, operatori di impianti a fune, gestori di rifugi, gestori di parchi avventura, imprese di disgaggio, addetti al monitoraggio ambientale; amatoriale: alpinisti, escursionisti, sciatori, cacciatori, praticanti di torrentismo, speleologi), ottenuto sviluppando attrezzature e dispositivi di protezione individuale innovativi.
Questo scopo è raggiunto attraverso l'introduzione di elementi meccatronici ed elettronici nell'attrezzatura utilizzata dai frequentatori della montagna, sia per migliorare l'equipaggiamento dotandolo di nuove funzionalità al fine di migliorare la sicurezza fornita, sia per realizzare dei dispositivi che possano monitorare lo stato di efficienza dell'attrezzatura utilizzata. L’UdR è composta dal capofila Politecnico di Torino (sede di Verrès), dall’azienda Grivel S.r.l. e dal comprensorio sciistico Courmayeur-Mont Blanc funivie S.p.a..
L’unitàè collocata presso lo stabilimento di Grivel spa, le misure sperimentali sono effettuate presso la sede di Verrès del Politecnico di Torino, all’interno del laboratorio di Meccatronica (LIM), mentre i test in ambiente sono svolti presso il comprensorio sciistico di Courmayeur-Mont Blanc funivie su alcuni alpinisti (misurazione profilo altimetrico, metri di corda utilizzati, numero di cadute e usura corde) e su alcuni atleti partecipanti al Tor des Géants 2014 (profilo altimetrico, accelerazione, cadenza e energia cinetica dissipata).
Il progetto ha l'obiettivo di realizzare nuovi dispositivi per migliorare la sicurezza delle persone travolte da valanghe. In particolare, si focalizza l'attenzione sui dispositivi di "galleggiamento", sia ricercando nuove soluzioni tramite l'integrazione di elementi meccatronici in quelli già esistenti, sia ideando dispositivi del tutto innovativi.
Inizialmente l'attività progettuale si è concentrata sullo studio degli airbag vincolati agli zaini da alpinismo, il cui scopo è l'anti-seppellimento dello sciatore durante un fenomeno valanghivo grazie all'azione di "galleggiamento" che l'airbag esercita rispetto alla neve.
Parallelamente allo studio di questo dispositivo si è proceduto allo studio di una "boa da valanga", un dispositivo cioè costituito da una parte voluminosa e leggera (boa) collegata allo sciatore tramite un apposito cordino. Particolare attenzione è stata riposta allo studio del collegamento della boa, sulle modalità di apertura della boa (attivamento meccanico o con aria compressa) e sull'introduzione di elementi meccatronici al sistema, quali ad esempio un trasmettitore vincolato alla boa per potenziare la ricerca con l'ARTVA (Apparecchi di Ricerca dei Travolti in Valanga).
Il terzo filone riguarda possibili integrazioni di funzionalità tra Smartphones e ARTVA, quali ad esempio triangolazione ed elaborazione dati in fase di ricerca, inserimento di trasmettitore/ricevitore super semplificato con interfaccia per uso in emergenza + interfaccia per comunicazione smartphone e interfaccia verso altri smartphone, GPS smartphone e ARTVA, inclusione nel segnale ARTVA di codice sepolto per identificazione etc …
Lo scopo di questo progetto riguarda la definizione e la realizzazione di un sistema che possa monitorare, in tempo reale e senza danneggiamento, lo stato di sicurezza delle corde utilizzate in alpinismo o nei lavori in esposizione, sia dopo una regolare attività sia dopo un particolare evento violento (caduta).
Grazie allo studio delle proprietà meccaniche e strutturali delle corde per alpinismo, parallelamente allo studio dei modelli che descrivono gli "eventi caduta" ed i fenomeni ad essi correlati (assicurazione dinamica e statica con bloccaggio della corda, sfregamento su spigoli, rottura di punti di assicurazione, impatto sul corpo umano, lesione della corda, ecc...), vengono determinate le correlazioni fondamentali tra eventi esterni con le proprietà meccaniche delle corde. In seguito si è passati alla progettazione e al test delle varie parti del dispositivo di monitoraggio.
Per quanto riguarda le ricadute in data 12 giugno 2013 è stata depositata una domanda di brevetto (TO2013A000484) dal titolo: “Dispositivo elettronico vincolabile al corpo di un utilizzatore e metodo per rilevare l’usura di un dispositivo di protezione anticaduta”.
Tali brevetti prevedono la realizzazione e commercializzazione di dispositivi e servizi innovativi con ricadute a livello occupazionale per il territorio. È poi in fase di valutazione la domanda di deposito per un brevetto dal titolo: "Dispositivo di protezione antivalanga accoppiabile a un apparecchio di ricerca dei travolti in valanga".